La Banca è un istituto di diritto pubblico perché svolge funzioni di interesse generale. I Partecipanti al capitale sono banche, assicurazioni, istituti di previdenza e fondi pensione. L’assetto di governo della Banca è disciplinato da varie fonti, le principali a livello europeo sono il Trattato sull'Unione europea e il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, mentre quelle nazionali sono integrate nello Statuto e nel Regolamento generale. Partiamo parlando del Governatore che ha le competenze e i poteri riservati ai membri della BCE e del SEBC, quindi contribuisce a formulare la politica monetaria per l’area dell’euro e partecipa alle decisioni di vigilanza bancaria. Inoltre troviamo il Direttorio, formato da Governatore, dal Direttore generale e dai tre Vice Direttori generali. Al Direttorio spetta l’assunzione dei provvedimenti a rilevanza esterna nell’esercizio delle funzioni pubbliche della Banca. Il Governatore e i membri del Direttorio sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica.
La Banca d’Italia è parte integrante del SEBC e dell’Eurosistema, quest’ultima formata da BCE e dalle banche centrali nazionali. Ma oltre a queste ultime, la Banca d’Italia fa parte con altre istituzioni e contribuisce a decisioni che hanno un impatto diretto su altri paesi. Le principali sono: La BCE che vigila le banche degli Stati, il Comitato europeo per il rischio sistemico che sorveglia i rischi nel sistema finanziario, l’Autorità bancaria europea che assicura un livello di regolamentazione e vigilanza efficace, l’SSM (sistema per la vigilanza bancaria), l’SRM (sistema per la risoluzione delle banche in dissesto), e la nuova Autorità europea per l’antiriciclaggio e il contrasto al finanziamento del terrorismo.
La banca d’Italia opera sul territorio nazionale attraverso le 38 filiali distribuite su tutto il territorio nazionale . Le filiali si occupano di curare il servizio di tesoreria dello stato, svolgono il ruolo di vigilanza su gruppi ( banche e intermediari), curano la distribuzione delle banconote, verificandone la qualità ; eseguono operazioni cartacee di incasso e pagamento per conto dello stato e infine si occupano della tutela dei clienti, dei servizi finanziari e all’educazione finanziaria. Inoltre la banca d’italia possiede un centro di formazione a Perugia e 3 delegazioni a Londra, New york e Tokyo e altre delegazioni in giro per il mondo che hanno lo scopo di analizzare gli sviluppi economici nelle rispettive aree di competenza e svolgono le azioni di consulenza per le rappresentanze diplomatiche italiane.
La banca d’Italia seleziona il proprio personale in base alle competenze attraverso concorsi
pubblici aperti a tutti. Attualmente nella banca e nelle sue filiali ci sono circa 6.800 dipendenti
distribuiti proporzionalmente alle dimensioni e attività delle filiali locali e all’estero.
Dal 2022 è stato introdotto un nuovo modello di lavoro che unisce lo smart working con il
lavoro in presenza. si può lavorare a distanza per un massimo di 100 giorni all’anno, entro
un limite di 10 giorni mensili. Questo modello di lavoro contribuisce a rendere la banca
un'organizzazione flessibile, capace di innovare, attrarre nuovi talenti e punta al benessere
delle persone e ai benefici per la collettività e per l’ambiente.
L’amministrazione centrale della banca è articolata in nove Dipartimenti per lo svolgimento organico e integrato delle funzioni della Banca. I Dipartimenti si compongono di Servizi che curano le attività specialistiche, amministrative e tecniche.
La politica monetaria è l’insieme delle decisioni, strumenti e
procedure con cui l’autorità monetaria di un Paese o di un’area
economica opera per assicurare nel tempo il valore della moneta,
misurato dal livello generale dei prezzi. Gli obiettivi principali della politica
monetaria sono: mantenimento della stabilità dei prezzi, un
elevato livello di occupazione, una crescita sostenibile e un alto grado di competitività. La moneta moderna è una moneta fiduciaria, il cui valore risiede cioè nella fiducia: chi la riceve in cambio di
un bene o servizio sa di poter trovare successivamente qualcuno disposto a sua volta ad accettarla come
mezzo di pagamento. La Banca Centrale è l’unica istituzione autorizzata a
emettere moneta con corso legale, ne regola la quantità e la
circolazione in modo tale che sia adeguata alle richieste dei
soggetti economici. Le banche commerciali, invece, si riforniscono
dalle banche centrali, esse pur non avendo il controllo diretto sulla
moneta bancaria la possono influenzare tramite la compravendita di
titoli, raccogliendo o prestando liquidità alle banche commerciali o
imponendo obblighi di riserva che consistono nel versamento di una
percentuale delle passività.
La Banca d’Italia concorre alle decisioni prese dall’Eurosistema a
proposito della politica monetaria. Questo ruolo viene svolto tramite
la partecipazione del Governatore al Consiglio direttivo (il principale
organo della BCE). Le decisioni vengono prese sulla base delle
analisi economiche e finanziarie. Tali delibere vengono prese su
base consensuale o a votazione, dal 2015 è stato adottato un
sistema in base al quale in ogni seduta complessivamente 4 diritti di
voto sono attribuiti a rotazione ai Governatori dei 5 maggiori Paesi
dell’area euro e 11 agli altri Governatori. Nonostante l’indipendenza
di questo organo vi è l’obbligo di dar conto dell’operato tramite
una comunicazione che ha lo scopo di spiegare al Parlamento e ai
cittadini europei le decisioni prese.
Per quanto riguarda l’inflazione
nell’area euro è stato stabilito che deve essere del 2% nel medio
termine, per stabilizzare questa percentuale vengono adottate
manovre basate sull’analisi e previsione delle principali grandezze
macroeconomiche ma anche le condizioni creditizie, monetarie e
finanziare ogni 6 settimane. L’inflazione dipende dai tassi
di interesse ufficiale, che rappresentano il costo delle diverse forme
di finanziamento con cui la banca centrale fornisce liquidità al
sistema bancario, quini se l’inflazione aumenta, i tassi d’interesse vengono alzati, al contrario
vengono ridotti se l’inflazione è troppo bassa.
La Banca d'Italia, insieme alle altre banche centrali nazionali (BCN), contribuisce all’attuazione della politica monetaria, che costituisce un processo complesso. Il primo passaggio consiste nello stimare il fabbisogno di liquidità del sistema bancario, che la Banca d’Italia aggiorna regolarmente, contribuendo alla definizione del fabbisogno complessivo per l’area euro. Tale fabbisogno si determina sommando tre componenti: le banconote in circolazione, i depositi della Pubblica Amministrazione e i depositi delle banche commerciali presso la banca centrale, chiamata riserva obbligatoria. La banca centrale soddisfa il fabbisogno di liquidità attraverso le operazioni di immissione di fondi nel sistema bancario, concedendo credito alle banche commerciali, oppure attraverso le operazioni di drenaggio, ricevendo depositi dalle stesse. Inoltre, può effettuare acquisti o vendite di attività finanziarie. Queste operazioni vengono definite “operazioni di mercato aperto”, svolte su iniziativa della banca centrale. Invece nelle operazioni su iniziativa delle controparti, la singola banca chiede alla banca centrale di effettuare la transazione per fronteggiare sue esigenze specifiche.
Come qualsiasi creditore anche la banca centrale si espone al rischio di mancato rimborso quando concede fondi a una banca commerciale. Per evitare questo rischio, viene verificata l’idoneità delle banche che richiedono la liquidità e delle attività poste a garanzia delle operazioni di rifinanziamento. Per essere idonea, una banca deve avere un piano patrimoniale solido, soddisfare alcuni requisiti amministrativi e tecnico-operativi ed essere assoggettata al regime di riserva obbligatoria . Inoltre, per fronteggiare le conseguenze al mancato rimborso, i finanziamenti vengono concessi solo a fronte di garanzie di adeguata qualità, nella forma di titoli o di prestiti concessi dalle banche alle imprese non finanziarie dell’area euro. L'importo di questi finanziamenti deve essere pari al finanziamento stesso diminuito di una percentuale di garanzia, la differenza fra questi ultimi è chiamata “haircut”; infatti, questo protegge la banca centrale nel caso in cui la controparte non rimborsi il finanziamento.
La Banca d’Italia, come tutte le BCN, svolge operazioni di credito di ultima istanza, erogando un finanziamento di carattere straordinario a una banca che è in crisi di liquidità e non dispone di alternative nel procurarsi i fondi necessari. Attraverso queste operazioni le banche centrali contrastano l’eventualità che la crisi di un singolo intermediario abbia effetti di contagio sul resto del sistema bancario.
La Banca d'Italia svolge compiti di vigilanza bancaria e finanziaria nei confronti degli intermediari bancari e non bancari, che sono iscritti in appositi albi. Sulle less significant institutions italiane, cioè banche di piccole e medie dimensioni, vigila direttamente la Banca d’Italia sotto la supervisione della BCE; le significant institutions, cioè banche che soddisfano determinati requisiti, sono invece sottoposte alla vigilanza diretta della BCE. La Banca d’Italia esercita i propri poteri sulle banche nei limiti e secondo le modalità stabilite dal Meccanismo di vigilanza unico. Gli obiettivi di questa vigilanza sono quelli di salvaguardare la sana e prudente gestione del sistema finanziario. L’attività di vigilanza mira a contenere i rischi, gestire le crisi e assicurare il rispetto delle normative. Per fare ciò si basa su: raccolta e analisi a distanza di dati, incontri con gli esponenti aziendali, scambi di documenti, flussi di informazioni statistiche, ispezioni, liquidazione. In situazioni di particolare gravità è possibile adottare le misure di intervento previste dalle norme europee, richiedendo l’attuazione di un piano di risanamento, la rimozione di esponenti aziendali o l’amministrazione straordinaria. La banca d’Italia sanziona le violazioni e si occupa della trasparenza e della prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.
Un altro compito svolto dalla Banca d’Italia è quello di assicurare trasparenza e correttezza dei rapporti con la clientela per preservare la fiducia e tutelare le parti più deboli (clienti). Per fare ciò la vigilanza di tutela è divisa in quattro fasi:
Gli strumenti di pagamento sono vari: il contante però grazie alla sua inclusività rimane preferito rispetto a quelli telematici. La Banca D’Italia svolge la funzione di emissione di questi ultimi e l’obiettivo principale di essa è garantire la disponibilità, la quantità e la qualità dei biglietti in circolazione
Dal primo gennaio 2002 la BCE e le banche centrali nazionali dei paesi che hanno adottato l’euro si occupano di prendere insieme le decisioni e agire in modo coordinato. La Banca d’Italia in particolare si occupa di produrre annualmente la quantità di banconote definita dall’Eurosistema, immetterle in circolazione attraverso le banche e le Poste Italiane e provvedere alla verifica delle banconote riconsegnate. Inoltre è anche centro principale di ricerca e sviluppo per test di stampa e il suo obiettivo principale è far sì che il divario tra le caratteristiche di sicurezza di una banconota autentica e quella imitata dai falsari resti elevato.
Le banconote sono prodotti industriali universalmente diffusi a elevato contenuto tecnologico.
Devono essere difficili da riprodurre per i falsari, ma semplici da controllare per gli operatori e per i
cittadini, devono essere sicure per la salute, resistenti all’uso e ai più comuni “incidenti”.
Oltre alle caratteristiche di sicurezza è molto importante anche l’aspetto grafico, che trasmette l’idea
di appartenenza a una comunità. Sulle banconote non sono raffigurate opere realmente
esistenti, infatti, sono raffigurati dei portali sulla parte anteriore, simbolo dello spirito di apertura
e di cooperazione tra i paesi, e dei ponti sul retro, segno di unione tra i popoli europei.
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Produrre biglietti in eccesso sarebbe costoso, produrne meno del necessario rischioso. La BCE e le BCN individuano ogni anno l’ammontare di biglietti necessari tenendo conto di un insieme di fattori: l’andamento della domanda, la quantità di biglietti già in circolazione e di quelli che presumibilmente andranno distrutti perché logori. A ciascuna Banca centrale nazionale è assegnata annualmente una quota di produzione, con un numero limitato di tagli (da uno a tre); Inoltre ciascuna decide autonomamente se fornire la propria quota utilizzando una propria stamperia o rivolgendosi a produttori privati autorizzati, ma, qualsiasi sia la stamperia che le abbia prodotte, le banconote devono avere caratteristiche uniformi. In particolare a Roma si realizza l’intero processo di produzione della Banca d’Italia, che si articola in due principali fasi: la stampa e la numerazione dei fogli di carta filigranata e le attività di tagli e confezionamento. Grazie alle capacità di sviluppo maturate all’interno della propria stamperia è stato assegnato alla banca il ruolo di Main R&D Test Print Centre per l’Eurosistema (Centro principale per la ricerca e lo sviluppo e stampa pilota). L’istituto è anche centro di stoccaggio e distribuzione dei materiali di supporto alla produzione.
Tutte le BCN hanno bisogno dell’intera gamma dei tagli per rifornire il proprio paese, perciò dopo la produzione devono essere distribuite secondo le stime ( eseguite dalla Banca D’Italia) dal fabbisogno di banconote delle varie aree geografiche d'Italia. L’Istituto svolge un’azione di monitoraggio sull’attività di trattamento e ricircolò delle banconote e in presenza di situazioni irregolari adotta provvedimenti .
La contraffazione monetaria danneggia sia i singoli cittadini, che rischiano di trovarsi con
banconote false, sia la collettività, minando la fiducia nel contante. Per contrastarla, l'Eurosistema si
impegna a garantire l'autenticità dei biglietti, ritirando quelli sospetti e collaborando con varie
autorità e istituzioni. La Banca d'Italia è l'autorità competente in Italia per valutare l'autenticità delle
banconote sospette non percepibili alla vista, al tatto o mediante le comuni apparecchiature
commerciali, inviandole alla CNA (Centro Nazionale Anticontraffazione) per le indagini. La normativa europea rafforza gli
strumenti per contrastare la contraffazione.
Per saperne di più!
Sviluppo sostenibile significa soddisfare i bisogni della generazione attuale senza compromettere quello delle
generazioni future.
Intervenire sui temi ambientali e sostenibili, sulla cultura e la società incide sulla stabilità dei prezzi e
il sistema finanziario nel suo complesso. Per questo l’Istituto integra aspetti sostenibili nelle politiche di
investimenti finanziari, riduce il suo impatto sul sistema ecologico, promuove la cultura tra i cittadini e
offre sostegno ad associazioni che operano nel campo sociale o ambientale.
Dal 2019 la Banca d’Italia ha adottato i principi di sostenibilità ambientale, sociale e governo societario.
Oltre a ispirarsi alle nromative europee, e seguono comportamenti adottati dalle altre banche centrali.
Nel 2021 ha definito le proprie strategie, pubblicate sulla Carta degli investimenti sostenibili.
Nella politica monetaria interviene nell’ambito dell’Eurosistema, con la definizione di linee da seguire per contrastare il cambiamento
climatico.
Nella stabilità finanziaria, bisogna valutare come i rischi climatici possano recare rischi finanziari.
L’azione di vigilanza ha il compito di accrescere la consapevolezza tra gli intermediari, e quali opportunità possono derivare dall’adozione di
modelli di business ESG. per scoprire di più sulla finanza sostenibile
Sulle decisioni di investimento tengono in considerazione gli impegni di decarbonizzazione e i piani di transizione delle imprese
(un dialogo per raccogliere informazioni sulle strategie di sostenibilità e sui risultati conseguiti).
Banca riduce progressivamente l’impatto ambientale e l’uso del carbone delle proprie attività attraverso:
La Banca per ridurre l’impatto ambientale nel processo di progettazione e stampa delle banconote, utilizza pannelli fotovoltaici per alimentare. gli impianti tecnologici dello stabilimento e dei macchinari di produzione, il riutilizzo e riciclo dei rifiuti industriali per la produzione di energia elettrica. In particolare l’eliminazione delle banconote logore, dopo essere state triturate e poi inviate agli impianti di termovalorizzazione, servono per la produzione di energia elettrica.
La Banca mette a disposizione dei cittadini neolaureati tirocini formativi in ambito economico, giuridico e nel campo delle tecnologie(ricerca economica, ABF, IT). Offre, inoltre, borse di studio ai giovani laureati in discipline economiche, statistiche e giuridiche con lo scopo di sostenere la partecipazione a corsi di specializzazione. Viene offerta la possibilità di partecipare alla selezione anche ai ricercatori con dottorato in economia per l’assegnazione di borse di ricerca (fellowships).
Organizza mostre con la partecipazione di storici e studiosi ed allestimenti artistici all’interno
dell’Istituto.
Allo scopo sono stati istituiti il Museo della Moneta a palazzo Koch Roma, il Museo della banconota e il Museo virtuale nel 2011.
Si preoccupa di tutelare il patrimonio storico e architettonico attraverso attività di recupero, restauro, conservazione e
monitoraggio dei reperti storici o delle opere artistiche.
La Banca d'Italia sostiene sociali a favore di enti assistenziali e associazioni benefiche;
La Banca d’Italia affianca le associazioni e i soggetti operanti nei settori della formazione, cultura, ricerca medico-scientifica,
assistenza e solidarietà e devolve contributi a sostegno di iniziative scientifiche, formative, di interesse pubblico e rilievo sociale.